La genitorialità significa il riconoscimento di risorse o potenzialità di un bimbo/a, in un’ottica di prevenzione del disagio nell'età dello sviluppo. Diventare genitori immancabilmente ci mette di fronte a dei sentimenti di inadeguatezza, le nostre paure e ansie. Soprattutto in attesa del primo figlio si attivano aspettative e ricordi dello stile educativo dei propri genitori che possono riproporsi come modelli operativi nel rapporto con i figli.
I bambini ci inviano continuamente dei segnali, ed è, quindi, indispensabile imparare a leggerli al fine di adoperarsi precocemente per evitare che il disagio si protragga a lungo. Per ogni bambino che ha un blocco emotivo ci sono genitori in difficoltà.
Come soddisfare i bisogni evolutivi di un bambino?
l’infanzia è un momento molto delicato nella vita di un individuo. Lo sviluppo evolutivo è un processo che necessita di particolare attenzione da parte dei genitori per soddisfare i bisogni dei bambini, a seconda del momento evolutivo che stanno vivendo. Un neonato ha bisogno di contatto fisico e di sperimentare la simbiosi con la figura di attaccamento. Lo svezzamento è un passaggio che impone l’abbandono dell'allattamento. Quando inizia a gattonare, il bisogno prevalente è quello di esplorazione dell'ambiente circostante, intorno a 9 mesi, ma può variare a seconda delle caratteristiche individuali. Con il gattonamento il bambino crea il proprio schema corporeo e mette le basi per la coordinazione motoria. Il legame di attaccamento diventa ben definito e nel bambino nasce l'angoscia dell'estraneo, piange se lasciato con sconosciuti. Il bambino ha ancora bisogno di contatto fisico, di contenimento emotivo e di coccole. Trovare un equilibrio tra bisogno di contenimento e di esplorazione. Durante il giorno, è importante alternare le diverse attività. Canzoncine e filastrocche associate a movimenti semplici. Libri tattili e musicali per stimolare i sensi. Toccare le superfici di diversa consistenza, ascoltare suoni collegati all'immagine. Costruzioni morbide. Il cestino Montessori (mestoli di legno, rotolo carta igienica, bottiglie di plastica, spazzola morbida). Gioco dei travasi (acqua, sabbia). Gioco degli incastri di forme. Le attività appena descritte, si trasformano con l'età e diventano più strutturate. Fondamentale è considerare il gioco e le attività proposte, in relazione allo stimolo evolutivo che può rappresentare per il bambino. La lettura delle favole per lo sviluppo del linguaggio, la manipolazione e l'attività grafica per lo sviluppo della motricità fine e per l'organizzazione spazio-temporale. Le attività all'aperto (correre, arrampicarsi, andare in bici, salire le scale dello scivolo) sono importanti per la coordinazione motoria e l'acquisizione dello schema corporeo e la consapevolezza di sé.
La fatica dei genitori consiste proprio nello stare al passo con i bisogni evolutivi che hanno un ritmo caratterizzato da continui cambiamenti. I genitori "crescono" con i figli.
Cosa può fare un genitore per stare al passo? Creare un contesto per garantire che i bisogni vengano soddisfatti e promuovere le loro potenzialità e renderli gradualmente autonomi. Condividere emozioni e ascoltare, essere coerenti, credibili e affidabili rispetto alle promesse e alle verità a misura di bambino. Trovare un giusto equilibrio non è sempre facile. È importante allinearsi e stare in osservazione e ascolto del proprio bimbo/a, costruendo una relazione di fiducia ed un dialogo emotivo.
Quali sono i bisogni dei bambini?
- Bisogni Primari (sonno, fame, sete, igiene, benessere psico-fisico).
- Bisogno di essere accettato e accolto.
- Bisogno di attenzione.
- Bisogno di contatto fisico.
- Bisogni di esplorazione e sperimentazione.
- Bisogno di sentirsi gratificato rispetto a conquiste evolutive.
- Bisogno di imparare.
- Bisogno di sentirsi amato qualsiasi cosa faccia.
- Bisogni di essere stimolato
-Bisogno di essere gratificato.
- Bisogno di essere ascoltati nelle emozioni e pensieri.
- Bisogno di viaggiare sia con la fantasia sia realmente.
- Bisogno di regole e limiti.
- Bisogno di avere una routine.
- Bisogno di relazione sociale con i pari.
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